Chimica e automotive: binomio vincente

  • 08 Novembre 2022


C’è un vecchio proverbio, che chi studia le materie chimiche conosce,  che dice che tutto il mondo è chimica. Alla base di ogni cosa ci sono i legami chimici e qualunque oggetto può essere scomposto in microparticelle che alla fine sono composte da atomi.


Quando però si parla di automotive, la chimica può essere un utile alleato sia per le riparazioni sia per il business. I motori endotermici funzionano grazie a reazioni chimiche e per l’aftermarket chimica significa soprattutto additivi, lubrificanti e prodotti di igienizzazione.

Prodotti, insomma, che aiutano le operazioni di manutenzione ordinaria e permettono anche il ripristino o il miglioramento di performance. Eppure il mercato dei prodotti chimici rimane una piccola nicchia, che non tutti gli autoriparatori sfruttano.

 

Il primo problema dei prodotti chimici è relativo al loro funzionamento.
Se si pensa, ad esempio, agli additivi per i lubrificanti o per il carburante, che hanno l’innegabile pregio di ridurre i depositi carboniosi che negli anni si accumulano nei propulsori, verificare se e come un prodotto ha funzionato in maniera corretta è piuttosto complesso (bisognerebbe smontare tutto per apprezzare le differenze).
Ecco allora che diventa fondamentale la scelta del prodotto da utilizzare e del fornitore che lo produce. 

Occhio alle certificazioni

Se per un autoriparatore è difficile valutare l’efficacia di funzionamento di un prodotto chimico, è anche vero che molti produttori certificano l’efficacia degli effetti attraverso laboratori di analisi terzi e certificazioni varie.

Ogni prodotto ha quindi la necessità di essere analizzato da un laboratorio esperto per certificarne l’efficacia nel proprio ambito di utilizzo, che sia l’additivo per il circuito dell’aria condizionata o per la pulizia delle valvole.

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