La chimica? Un settore socialmente responsabile e attento alla persona!

  • 19 Dicembre 2022

 

L’industria chimica ha un sistema, in Italia, in grado di coniugare la costante ricerca delle migliori condizioni di competitività con un forte orientamento alla responsabilità sociale. Cosa intendiamo dire? Che nel panorama industriale è il primo comparto ad avere istituito un fondo settoriale per la previdenza integrativa (Fonchim) e uno per l’assistenza sanitaria (FASCHIM). 

 

Può non sembrare, la le relazioni industriali positive sono uno strumento di competitività e produttività: in questo settore l’assenteismo è davvero minimo. Inoltre l’industria chimica utilizza in modo corretto e socialmente responsabile gli strumenti contrattuali di flessibilità del lavoro. Più del 95% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato e la quota di assunzioni stabili o stabilizzate è pari al 63%. In particolare, il 47% delle assunzioni avviene direttamente con contratto a tempo indeterminato e un ulteriore 16%, inizialmente con contratto a termine, viene poi trasformato in contratto a tempo indeterminato. L’industria chimica si conferma, pertanto, un’importante opportunità di formazione e lavoro per molti giovani attraverso l’attivazione, ogni anno, di circa 5.000 tra stage e posizioni lavorative.  L’industria chimica ha bisogno di giovani dotati di una solida formazione soprattutto nelle materie scientifiche: in particolare, il 21% degli addetti del settore ha meno di 35 anni.

 

E la presenza femminile? L’industria chimica è caratterizzata da un’importante presenza femminile, con una quota superiore alla media industriale in particolare per le qualifiche più elevate (quadri e dirigenti). Negli ultimi 5 anni le donne tra i quadri e i dirigenti sono aumentate del 16%. Inoltre, risulta ben più significativa, rispetto al comparto industriale nel suo complesso, la quota di donne nell’ambito del personale di R&S: 28% a fronte del 17%.

Un vincolo ad una maggiore presenza femminile è rappresentato dalla limitata quota di donne tra i laureati in discipline chimiche, inferiore di ben 12 punti percentuali alla media complessiva e con un divario ancora più ampio nei confronti dell’area farmaceutica. 

Il settore si distingue infine per le numerose iniziative di responsabilità sociale e welfare contrattuale. Più del 66% dei lavoratori coperti da un contratto aziendale beneficia di politiche di welfare aggiuntive rispetto a quanto previsto dalle norme di legge e dal Contratto Nazionale e della possibilità di utilizzare in questo senso parte del Premio di partecipazione (rispetto ad una quota prossima al 46% nell’industria). Anche gli strumenti di conciliazione vita-lavoro (58%) confermano una diffusione superiore alla media industriale (50%).

Insomma un settore affascinante, quello chimico e davvero a misura di lavoratore!