Previsioni economiche per l’anno 2022

  • 28 Febbraio 2022

 

 

La Commissione europea ha pubblicato le Previsioni economiche d’inverno 2022: un’analisi riguardante l’andamento del PIL e l’inflazione degli Stati membri dell’UE.

Cosa dovremmo aspettarci?

Sono state pubblicate lo scorso 10 Febbraio le previsioni economiche d’inverno 2022.

I dati contenuti nel documento rappresentano il risultato di un’indagine condotta sulla base di una serie di ipotesi tecniche relative ai tassi di cambio, ai tassi di interesse e ai prezzi delle materie prime, nonché alle politiche governative.

 

Dopo una buona ripresa dell’attività economica iniziata nella primavera dello scorso anno e proseguita senza sosta fino all’inizio dell’autunno, si stima che lo slancio della crescita sia sceso allo 0,4 % nell’ultimo trimestre del 2021, rispetto al 2,2 % registrato nel trimestre precedente. 

La Commissione europea aveva già individuato questo rallentamento, aggravato a causa dei da COVID-19, dei prezzi elevati dell’energia e dei continui problemi di approvvigionamento.

Focalizzandoci sui dati relativi all’Italia, le Previsioni stimano una crescita del 6,5 per cento nel 2021, con il Paese che ha recuperato la maggior parte delle perdite di produzione causate dalla crisi pandemica. Purtroppo i prezzi energetici in aumento e le interruzioni prolungate dell’approvvigionamento hanno determinato l’indebolimento da parte dei consumatori e l’erosione del relativo potere d’acquisto; fattori, che potrebbero influenzare negativamente la crescita del PIL reale.

Si prevede un livello di inflazione in salita al 3.8 per cento per il 2022, con una diminuzione all’1.6 per cento nel 2023. Un livello di inflazione in salita al 3.8% per il 2022, con una diminuzione all’1.6% nel 2023.

Un ulteriore ostacolo per l’economia UE

L’economia degli Stati membri dell’UE sarà messa a dura prova a causa dello scoppio della guerra in Ucraina che ha reso ogni tipo di prospettiva abbastanza incerta.

L’UE avendo adottato delle sanzioni volte a colpire principalmente le banche russe, ne subirà indirettamente un ulteriore rallentamento della ripresa economica con un deprezzamento del valore dell’euro rispetto alle altre valute.

Bisogna tener presente che la Russia fornisce il 40 per cento del fabbisogno di gas naturale dell’UE: ciò vuol dire che gli Stati membri dovranno cercare di aumentare le importazioni di gas dagli Stati Uniti e dal Caucaso per ridurre tale rapporto di dipendenza.

 

L’economia dell’Unione risente ancora degli effetti dettati dalla crisi pandemica, anche se le misure adottate a livello europeo hanno contribuito a garantire un supporto ai vari contesti socio-economici nazionali dei singoli Stati membri.

Il percorso per il raggiungimento della piena ripresa e resilienza dell’UE richiede ulteriori sforzi da parte degli Stati membri, in quanto l'economia sta cambiando in modi inaspettati e non previsti a causa della guerra e delle sanzioni imposte alla Russia dall’Unione Europea e l’evoluzione del Pil nel 2022 potrà essere compromessa.